A Punta Campanella l’annuale concerto rock andato in scena grazie ai Piccoli Costruttori di Comunità

 Massa Lubrense (NA) “I meravigliosi anni ‘90” questo il titolo del concerto andato in scena a Punta Campanella sabato 3 agosto, nell’ambito della rassegna “Natura in concerto” promossa dal Comune di Massa Lubrense, evento musicale allestito in uno spazio green messo a disposizione dalla famiglia Marotta, ospiti che il vicesindaco Giovanna Staiano ha definito “piccoli costruttori di comunità”: era venuta meno la possibilità di allestire il concerto nello spiazzo antistante il faro di Punta Campanella, come ogni anno dal 2019, e un privato è venuto incontro all’amministrazione mettendo a disposizione un suo fondo, ecco il senso di “costruttori di comunità”, chi mosso da senso civico ha permesso all’intera comunità di continuare a godere gratuitamente di un evento culturale inclusivo e aperto a tutti. In questo senso, l’evento, si sarebbe potuto intitolare proprio “Come as you are”, l’inno alla libertà e all’inclusività che in parte sintetizza il viaggio musicale propostoci da Fofo’ & C. nelle sonorità della Seattle anni ’90, “Come as you are” è una lirica dedicata al rifugio sicuro, aperto a tutti, a quell’ostello che si trovava poco fuori Aberdeen, dove il piccolo Kurt Cobain poteva andare a dormire e scappare dalla sua famiglia disfunzionale.  «È una canzone sull’accettazione di sé e degli altri» ha detto Butch Vig, «Non importa quanto sei rovinato e strano, puoi essere te stesso ed essere accettato per quello che sei». Kurt Cobain canta la sua incapacità di nascondersi dietro alle convenzioni, «E a quello che la società si aspetta da te» e fa la sua dichiarazione di indipendenza contro l’assimilazione. Sintetizzare in poche battute che cosa è stato o rappresentò il cosiddetto Seattle Sound è difficilissimo, dovrei avere la competenza che aveva Antonino Esposito detto il Vichingo, salutato anche questo sabato con profonda commozione,  bisognerebbe dunque cominciare a raccontare degli inizi con il sound graffiante degli “Screaming Trees”, passare  ai “Nirvana” e all’icona del grunge, Kurt Cobain, menzionarvi Layne Staley e i suoi Alice In Chains, cantarvi inesorabilmente “Man in the box” , tirare fuori dalla “box” dei vecchi vinile “TEN” e agitarlo come uno striscione da stadio davanti a tutti, e se parli dei “Pearl Jam”, non puoi non ricordare i “Mudhoney”, ma soprattutto Black Hole Sun dei “Soundgarden”, che ancora oggi nonostante il tentativo di censura dopo gli attentati del 2001 rappresenta, tra le liriche di quegli anni, la più incisiva critica e grottesco ritratto della middle class a stelle e strisce, quella che tra qualche mese sarà chiamata a scegliere tra Trump e la Harris: “speriamo nella scelta migliore” per citare Dave Grohl dei Foo Fighters. Detto questo avrei bisogno della cultura musicale di Fofo’, che non ho, per descrivervi al meglio il concerto di Punta campanella 2024, i suoi contenuti, dei tormenti e di quello che ci teniamo dentro… Dolores O'Riordan (Cranberries)  ma quello che più conta è testimoniare la continuazione di una proposta musicale e culturale che di anno in anno cresce senza mai annoiare, non resta che ringraziare i protagonisti di quest’anno rigorosamente in ordine sparso: Alfonso (Fofo’) Bruno, Laura Celentano, Pietro De Cristofaro, Floro e Annarita Pappalardo, Marco Somma, Giovanni Cinque,   Rosario e Benedetto Del Pizzo, Salvatore Di Palma e Peppe De Angelis che garantisce sempre il suo prezioso contributo. Dopo tanti americani concludo citando un italiano stimato molto dallo stesso Dave Grohl, Vasco Rossi, che in quegli anni firmava “Vivere” e allora: Vivere, vivere (vivere)/E restare sempre al vento a /Vivere e sorridere dei guai /Proprio come non hai fatto mai /E pensare che domani sarà sempre meglio…

Arrivederci all’anno prossimo sempre a Punta Campanella

di Luigi De Rosa









 

 

 

 

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