“A che servono questi quattrini” di Armando Curcio
Capua – Lunedì 24 gennaio, alle ore 20:30, al Teatro Ricciardi di
Capua di scena la commedia “A che servono questi quattrini” di Armando
Curcio, regia Andrea Renzi con Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Luciano Saltarelli, Chiara Baffi, Fabrizio La Marca, scenografia di Luigi Ferrigno, costumi di Ortensia De Francesco, luci di Antonio Molinaro e di foto di scena Marco Ghidelli. “A che servono questi quattrini”
è un’opera messa in scena la prima volta nel 1940 al Teatro Quirino di
Roma, le cronache di allora raccontano del successo di critica e
pubblico che raccolsero due giovani attori napoletani di talento, i
fratelli De Filippo, Eduardo e Peppino. La vicenda
ruota intorno al Marchese Parascandolo detto il Professore (archetipo
del de Crescenziano Prof. Bellavista) che per dimostrare le sue teorie
socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce così un piano paradossale
con il quale svela l’inutilità del possesso del denaro, a farne le
spese Vincenzino Esposito, un povero falegname che vive assieme alla zia
Carmela ed è innamorato di Rachelina, sorella di Ferdinando De Rosa,
proprietario di un pastificio, che è contrario al fidanzamento tra i
due. L’Italia di lì a poco sarebbe entrata nel conflitto della II Guerra
Mondiale e il mondo post-capitalistico dell’alta finanza e dei Bitcoin
pura fantascienza, ma l’argomento, così esplicitamente indicato nel
titolo, stuzzicò la curiosità del pubblico di allora tanto che, pochi
anni dopo, nel 1942, la commedia venne trasposta sugli schermi
cinematografici per la regia di Esodo Pratelli con i due fratelli De
Filippo, Clelia Matania e Paolo Stoppa. Ancora una volta a distanza di
quasi ottant’anni, Andrea Renzi ci dimostra che un
capolavoro non ha età, la commedia funziona oggi come allora, sempre
valida si dimostra la lezione del Professor Parascandalo sui quattrini: il denaro è inutile ed è una sorta di malattia che affligge l’umanità.
A cura di Luigi De Rosa
Teatro Ricciardi : http://www.teatroricciardi.it
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