Sorrento (NA) Sabato 24
giugno con inizio alle ore 20.30 e ingresso gratuito ospiti della rassegna “Incotriamoci
in Villa” ci saranno Lidiya Koycheva e i musicisti della Balkan Orkestra (Kiril
Plavlov: Clarinetto, Sassofono, Tony Mastrulli: chitarre, voce, Claudia
Danni: fisarmonica, Christian Ferraro: tromba, Paul Zogno:
basso, Stefano Petrini: batteria). Il direttore artistico di “Fondazione
Sorrento”, Antonino Giammarino, ci propone un viaggio nella musica
balcanica quella che ha conosciuto grande popolarità
grazie a Goran Bregović prima e ai viaggi al Guča, il festival delle
trombe che si tiene ogni estate in Serbia. Sono tanti oggi i gruppi che in
Europa suonano tromba-tamburo-fisarmonica proponendo un repertorio eclettico di
musica “zigana”, ballate klezmer e canzoni popolari balcaniche tra questi molto
interessante il progetto musicale proposto dalla pianista bulgara
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Lidiya Koycheva, pianista e cantante
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Lidiya
Koycheva, figlia d’arte, madre ballerina professionista di danze tradizionali,
il padre Neno Koychev, rinomato maestro di fisarmonica, dopo il diploma al
conservatorio Ghedini di Cuneo in pianoforte vince numerosi concorsi
internazionali in ambito classico. L’amore per la sua terra e per le tradizioni
popolari la spinge, però, a formare una sua vera e propria Balkan Orkestra. Il
suo talento poi le ha permesso di condividere il palco con mostri sacri quali
Goran Bregovich, Ibrahim Maalouf, Dubioza Kolektiv, e gli italiani Eugenio
Bennato, Vinicio Capossela infine lo spagnolo Tonino Carotone. Lidiya Koycheva vanta anche partecipazioni in
programmi televisivi e festival come il Womad UK di Peter Gabriel, il
Concertone del Primo Maggio a Roma, il Cous Cous Festival in Sicilia, la Notte
della Taranta a Melpignano, e molti altri in tutta Europa. La sua
interpretazione di Caje Sukarije (Little girl, pretty one) ha raggiunto in
pochi mesi migliaia di visualizzazioni su You Tube per una versione che mescola
le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una
chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock,
dando vita a una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla
quale il nostro corpo difficilmente sa resistere.
A cura di Luigi De Rosa
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