Viva i gatti neri! Il 17 novembre celebriamoli!
“Il gatto nero porta fortuna!”, ebbene sì, proviamo a
ribaltare ataviche e stupide superstizioni. “Il gatto nero porta
fortuna!” agli ignoranti questa frase potrà suonare come l’ossimoro
“lucida pazzia” perché la maggior parte delle persone invece è convinta
che i gatti neri portino sfiga, una menzogna dura a morire. L’ignoranza è
sempre causa di profondo dolore e a pensarci bene, sono proprio gli
ignoranti a portare male a se stessi e a coloro che ne condividono
pregiudizi e superstizioni. I gatti neri in realtà non portano né
fortuna né sfortuna, sono affettuosi e adorabili come tanti animali
cosiddetti di affezione. Eppure ancora oggi vengono perseguitati,
l’ultima follia consumata verso queste povere bestiole l’abbiamo
registrata nel maggio del 2020 allorché Julia de Cadenet, tra i
fondatori di “No to Dog Meat China”, dichiarò al “New York Post” che in
Vietnam si era diffusa la fake news che i gatti neri fossero un
toccasana contro il Covid-19 e per questo motivo alcuni guaritori
(criminali è meglio definirli) ne avevano allevati a migliaia per poi
barbaramente ucciderli, bollendoli in grossi calderoni fino a
trasformarli in una poltiglia medicinale, la notizia fu ripresa dal
“South West News Service” e ribattuta in Italia da “Il Messaggero di
Roma”. Alla luce di questa ennesima follia la VI edizione della “Giornata internazionale del gatto nero” organizzata dal consigliere comunale di Sorrento dott.ssa Desirée Ioviero e da suo marito, l’avv. Alessandro Orsi,
rappresenta un segno di profonda civiltà oltre che di sensibilità verso
un fenomeno, quello del pregiudizio verso questi animali, che va
combattuto senza se e senza ma. La Giornata internazionale del gatto
nero si festeggia ogni anno il 17 novembre, ed è oramai un appuntamento a
livello internazionale promosso dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente a difesa del gatto e per favorire la loro adozione. Nata da un’idea di Lorenzo Croce presidente AIDAA
la giornata ha avuto fin dall’inizio una forte presa come giornata
contro la superstizione che vuole il gatto nero un animale malefico da
perseguitare. Anno dopo anno la giornata si è trasformata in una vera
festa dei gatti neromantati, che a Sorrento ha trovato nel consigliere
comunale Desirée Ioviero un punto di riferimento per
tutti i gattofili della penisola sorrentina. Il 14 novembre (si è
preferito organizzare di domenica per permettere a più persone di
partecipare) presso il ristorante ReFood di Sorrento, è stata dunque celebrata la Giornata internazionale del gatto nero che per l’occasione è stata ribattezzata “La serata del Bingatto Nero” in quanto durante la cena di beneficenza è andata in scena una “Tombolata scostumata”, interpretata dall’attore sorrentino Marco Palmieri,
che ha permesso di raccogliere altre donazioni per la cura dei gatti di
colonia. La dott.ssa Desirée Ioviero durante la presentazione
dell’evento ha ricordato come gli animali di affezione, durante i
lockdown, si siano rivelati ancora una volta “terapeutici” per noi umani
ma a fronte di un aumento delle adozioni feline e canine nel 2020,
nell’estate successiva alle chiusure sanitarie, si sia nuovamente
registrato il fenomeno drammatico dell’abbandono, un comportamento
crudele e vigliacco nei confronti di esseri viventi che a noi donano
tutto senza chiedere altro che la nostra compagnia. Meritano menzione
gli sponsor della serata GcomeGatto e Mister Pet
che con il loro supporto hanno reso possibile la realizzazione
dell’evento così come un plauso va allo staff e alla brigata di ReFood
impeccabile esempio di accoglienza e ristorazione Made in Sorrento.
Dulcis in fundo un ringraziamento va a Marco Palmieri,
che oltre ad essere un caro e fedele amico della manifestazione, è stato
interprete, ironico e profondo di uno spettacolo all’insegna del buon
umore e della grande drammaturgia dialettale, quella legata a nomi come
Raffaele Viviani, Ferdinando Russo e Giambattista Basile. L’attore
sorrentino, vincitore nel 2020 del Premio “Ritratti di Territorio” per
il teatro e del Premio Malafemmena nel 2018, ha inoltre regalato al
pubblico un’ottima prova attoriale della fiaba “La vecchia scorticata”
tratta dal Pentamerone di Basile. Non è affatto facile affrontare il
continuo saliscendi sulla vertiginosa giostra della scrittura
secentesca, il dialetto immaginifico e difficilissimo di Basile ma
Palmieri ha incantato l’uditorio recitando con maestria la fiaba del re
gabbato dal dito “levigato” di una delle due vecchie che giace con lui,
lo svelamento dell’inganno, la defenestrazione della vecchia, che
trasformata in una incantevole ragazza lo sposerà, mentre l’altra
sorella, invidiosa della sua fortuna, si farà scorticare viva per farsi
bella. Probabilmente opera più consona non poteva proporre Palmieri per
sottolineare come la “menzogna”, che oggi chiamiamo fake news, sia
sempre causa di profondo dolore, come quella che ancora oggi descrive il
gatto nero come un essere diabolico.
di Luigi De Rosa
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